Ma putesse magnà la Mezzalune
sane sane, nghi quattre pipindune,
di li nostre, mannaggia la Majelle!

Gabriele D’Annunzio

Breve cenno storico sul mondo migrante

Il movimento migratorio, anche se è vecchio quanto l’uomo, non sempre si riesce a prender coscienza appieno, perchè distratti troppo dal quotidiano.

  1. L’uomo nasce migrante, è nella natura delle cose. Il suol natio, il modus vivendi, il suo rapportarsi con il sociale, con il lavoro, costituiscono il suo habitat. Il tutto ovviamente, proporzionato all’evoluzione storica dei tempi che sembra plasmare l’uomo stesso e le cose.
  2. L’uomo diventa EMIGRANTE quando è costretto a uscire dal suo ambiente e stabilirsi altrove a causa di incremento demografico, calamità naturali,  guerre, leggi razziali: insomma,”per ragioni socio-economico-politiche”.

“E”-migrare,  “e”-spatriare, dal latino “ex = da”, ovvero sradicarsi dalla propria abituale dimora, espatriare da paese in paese, da Regione in Regione, da Stato verso un altro Stato; finchè la giurisprudenza, con le varie sentenze convergenti,  ha dato al termine una interpretazione giuridica più appropriata;  si è dovuto attendere il mese di novembre del 1919 quando ci si è chiesto: ma chi è quel cittadino che va e viene oltre i patrii confini? 
“Ex-patria = colui che varca i confini nazionali per procacciarsi l’onesto sostentamento per sé e la propria famiglia attraverso lavori manuali e il piccolo commercio”: Questo è l’emigrante.
Ci sono voluti secoli per arrivare a tanto e gli storici hanno sintetizzato questo lungo periodo in poche e lapidarie parole: “l’uomo da Giulio Cesare a Napoleone è andato a piedi; dalla scoperta della macchina a vapore (1825 la locomotiva), è andato con il treno; per tutto il novecento è andato con l’aereo e oggi, dal 2000 in poi, va da un pianeta all’altro con una velocità inversamente proporzionale ai tempi”.
Nell’arco di tutti questi anni non sono mancati episodi che hanno stigmatizzato il fenomeno “migrazionale”, dalla forzata uscita della Sacra Famiglia dalla Palestina per riparare in Egitto in seguito all’editto di Erode che ordinava la strage degli innocenti (avrebbe  compreso anche il Re dei Re, Gesù Bambino), alle numerose guarnigioni dietro le linee di frontiera al seguito delle varie guerre per la conquista di popoli e terre, nella bramosia atavica di espansione;  ai vari esili che venivano comminati  singolarmente a mano a mano che la persona si rendeva ingombrante: un esempio per tutti,  Publio Ovidio Nasone esiliato sul Mar Nero. Dante  stigmatizzò in versi in quel di Ravenna nel 1321:

” TU  PROVERAI  SI’  COME SA DI SALE
LO PANE ALTRUI, E COME E’  DURO CALLE
LO SCENDERE E ‘L SALIR PER  L’ALTRUI SCALE”

(La Divina Commedia -Paradiso:Canto XVII)

Nel 1492, Cristoforo Colombo, Americo Vespucci , Giovanni Caboto ed altri temerari navigatori scoprirono nuove terre: fu come se avessero aperto la ‘porta inferi’ attraverso la quale son passate tante e tante vite umane dal vecchio continente, dall’Asia e dall’Africa.

La Locomotiva

Tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, l’avvento della macchina a vapore (la LOCOMOTIVA moderna, mod. Rocket, fu inaugurata nel 1825 da George STEPHENSON sulla linea Liverpoolo-Manchester) danneggiò migliaia di lavoratori, nel senso che la forza-vapore moltiplicò e sostituì la forza delle braccia impiegate per la produzione, generando disoccupazione, ciò che diede luogo alla prime rivendicazioni nella difesa del posto di lavoro;

in tal modo ebbero origine i movimenti sindacali, e la fuga verso il Nuovo Continente anche su iniziativa dei Padri Pellegrini che accompagnavano gli emigranti sia per una guida religiosa che come INTERPRETI delle molteplici lingue; sia ancora per l’aiuto, in Nord America, a trovar lavoro.

La stampa tra gli emigranti

A Buenos Aires, in Argentina, nelle edicole dei giornali, nel 1830 apparvero diverse testate di STAMPA in italiano che modificarono il relazionarsi tra i connazionali, in seguito alle varie inserzioni sulla stampa stessa per ritrovarsi tra corregionali, tra amici e parenti, dando luogo alle istituzioni di Società Cooperative di Mutuo Soccorso, a Società per Azioni e varie altre forme di associazione, i cui frutti non tardarono a manifestarsi, come il Primo Ospedale italiano fuori dai confini patrii inaugurato nel 1853 a Buenos Aires; sorse anche il primo cimitero Monumentale a Colma di San Francisco, in California, dove  all’aquilano Augusto Troiani, già in pensione fin dai primi anni 90, è successo alla  custodia e direzione, Nicola Marinelli di Villamagna CH.

La stampa non ha mai generato ignoranza, al contrario! Oggi, anno del Signore 2012, il Governo della Regione Abruzzo Pagano-Chiodi-Febbo, non ancora si dà una normativa per la tutela della Stampa d’Emigrazione: come dire,  se non per imparare almeno per non dimenticare quel che già si sapeva.


1861. L’Unità d’Italia ha piuttosto ingrossato le fila degli emigranti, per giunta clandestini -anzichè il contrario- per la scarsa governabilità degli opposti eserciti, in particolare quello dei Borboni, casa restia alla integrazione, ritenendo i Savoia contraddistinti da una disciplina troppo rigida.  Cavour prima e i successori dopo erano  presi dalla impostazione del nuovo Stato con l’ istituzione dei Prefetti e relative prefetture,  dei Tribunali Militari e Civili: vi venivano deferiti i soldati renitenti alla leva e chi si sottraeva all’obbligo del pagamento dei Tributi: si finiva dritto  alle carceri di Gaeta.  Per sfuggire alle carceri ci si dava prima al brigantaggio, poi ai lavori portuali e quindi ci si imbarcava clandestinamente  per qualsiasi porto americano.
La sparizione di molti connazionali spinse il Governo ad effettuare il primo censimento degli italiani all’estero nel 1876 e a istituire la obbligatorietà delle scuole elementari.

Intanto la rete ferroviaria si espandeva su tutto il territorio, arrivando a servire anche l’Abruzzo nel 1864 con la inaugurazione della tratta Ancona-Ortona; la linea Pescara Roma fu inaugurata negli anni ’80 anche ad opera dei Torlonia che nel frattempo avevano prosciugato il FUCINO i cui lavori erano iniziati nei primi anni ’60.

Nel 1892 i frentani d’Argentina rimandarono al Sindaco di Lanciano un grande Gonfalone con la scritta “SCOPERTA D’AMERICA 1892”, quasi a significare che nelle Americhe in quegli anni già c’erano gli abruzzesi, che avevano attraversato l’Oceano con grandi imbarcazioni a remi prima e a vapore poi in seguito alla scoperta propulsiva del Vapore applicata alle navi.

Bank of Italy

Nel 1906, Peter Amedeo Giannini, ligure, con centinaia di migliaia di connazionali bisognosi di qualche Ufficio che provvedesse alla custodia dei loro risparmi, istituì in California, la  PRIMA  BANK  OF  ITALY   con il compito di provvedere a conservare e rimettere alle rispettive famiglie, a un tasso uguale per tutti, i risparmi di ognuno. Il successo fu enorme e si aprirono centinaia di sportelli.

Nel 1960, sotto il Governo Tambroni, ci fu la rivalutazione della Lira da parte del Fondo Monetario Internazionale, grazie alle rimesse degli emigranti che costituivano moneta pregiata,  perchè  senza contropartite di scambio, con notevoli vantaggi alla espansione dell’automobile, FIAT in particolare, della Vespa e dell’Elicottero del corregionale Corradino d’Ascanio, oltre a consolidare  la ripresa delle attività produttive e favorirne delle nuove in Italia e in Abruzzo: nel vastese, in Val di Sangro, in Val Pescara, Valle dei Peligni, nel Fucino, nell’aquilano, financo   sotto il Gran Sasso e non ultimo nella Val Vibrata,  grazie alla laboriosità delle nostre genti e all’acume di alcuni amministratori pubblici, con il defunto zio Remo in testa. Dopo di lui, una frana, e il terremoto  poi ha pensato al resto.  Evento disastroso che sembra ripetersi ad ogni inizio di secolo: nel 1915 Avezzano (ci sono ancora alcune baracche in giro) ; nell’aprile del 2009 la città capoluogo dell’Aquila.

Negli  anni settanta (1975) si è verificato la prima inversione di tendenza quando i ritorni superarono le partenze. Il dopo è sotto gli occhi di tutti, l’IMMIGRAZIONE  è andata  oltre  ogni previsione, ma la fuoriuscita del denaro liquido crea enormi scompensi. Si direbbe: “è  la Democrazia, bellezza”!!!