Settembre. Andiamo è tempo di migrare.
Gabriele D’Annunzio
Ora in terra d’Abruzzo i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare,
vanno verso l’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Statuto dell’Associazione Culturale Abruzzesi nel Mondo
Cronistoria di Abruzzo nel Mondo
Dopo l’istituzione delle Regioni nel 1970 (la Regione Abruzzo nel 1972, causa i noti moti sulla scelta della Città-Capoluogo, politicamente in pieno compromesso storico), e più vicino a noi, si soppressero le feste infra-settimanali in favore del Prodotto Interno Lordo (PIL), con non pochi disagi sia in Patria che tra i corregionali all’estero, abituati ormai al rispetto di determinate date: il 13 giugno, 15 agosto, 1 e 2 novembre, l’8 dicembre, il Natale, la Befana e l’ormai tradizionale 2 giugno, festa della Repubblica, ripristinata quest’ultima dal Capo dello Stato Ciampi.
Alla vigilia di ogni significativa data – per chi era in un Paese europeo- a sera si montava in macchina e al mattino dopo si era in Italia, in Abruzzo, a casa. Era anche un modo per distrarsi dallo scandire quotidiano dell”orario di lavoro, della miniera a circa mille metri di profondità!
In molti comuni si erano soppresse anche le tradizionali feste dell’EMIGRANTE e i ritorni non coincidevano più con l’abituale giorno poichè spostato ad altra data, prima o dopo la domenica.
La mancanza di un notiziario
intercomunale o interparrocchiale o provinciale che fosse, si appalesò subito e a noi della zona pedemontana della Majella ancor di più, perchè non c’è famiglia che non conti uno o più parenti, amici o conoscenti all’estero; per avere nel DNA l’emigrare di dannunziana memoria: la ‘transumanza’, quando l’emigrazione interprovinciale e interregionale era nel sangue per la stessa conformazione geografica della Regione, prevalentemente montana, quando per i rigori invernali bisognava scendere a valle per i pascoli e persino chi avesse voluto prendere la strada degli studi doveva scendere a Roma o a Napoli o a Bari, nonostante il Ministro Casati nel 1859 avesse reso agibile la permanenza nei Convitti Nazionali in ogni capoluogo di Provincia: però, se si poteva avere l’alloggio in ogni provincia, non era possibile la frequenza universitaria.
Un tarlo si mise in testa a un gruppetto di pionieri e ogni giorno era sempre più penetrante, fin quando con un passa parola, il 12 di febbraio 1981, 16 compaesani comparvero dal notaio Giovanni Bulferi e si costituirono in Associazione che aveva ed ha ancora lo scopo di:
- INFORMARE E MANTENERE CERTI COLLEGAMENTI CON I COMPAESANI E CORREGIONALI NEL MONDO, compito assolto in gran parte;
- PROMUOVERE IL RITORNO DEGLI ANZIANI per un meritato riposo e per frenare lo spopolamento delle zone interne; oggi in Paese esiste una casa di riposo;
- FAVORIRE UN TURISMO DI RITORNO ATTRAVERSO IL POTENZIAMENTO DEGLI OSTELLI DELLA GIOVENTU’ in Abruzzo molto carenti; in Paese istituito anche un Hotel della Gioventù.
Majella 81
Fin dall’anno 1982, le attività estive furono denominate MAJELLA ’81, anno di costituzione, con inizio delle manifestazioni pro-migranti, a PASSOLANCIANO, con il complesso corale di Nocciano e, a sera, in paese a Serrmonacesca. Si conserva ancora uno striscione stradale posto a Francavilla nei pressi del Fiume Alento, da dove, in un futuro non tanto lontano, si sarebbe potuto risalire il fiume stesso fino al Paese, a San Liberatore a Majella. Questo è stato il sogno di ieri e di sempre.
Per dovere di cronaca, si riportano i nomi dei costituenti:
D’Orazio Nicola, Di Cesare Umberto, Blasioli Elio, Tomassetti Franco, Trozzi M.Elio, Vespucci Gina, Buccione Domenico, Buccione Pio S., D’Ettorre Gabriele, Michitti Italo A., Mancini Antonio, Palombo Vincenzo, D’Aviero Quirino, Mancini Mario, Palombo Mario, Di Nizio Mario.
COSI’ EBBE INIZIO una storia che sembra non finire mai! Con abbondanza di critica e scarsa partecipazione perfino dalle istituzioni Regionali, Provinciali e Comunali come se fossimo stati noi la causa dell’emigrazione abruzzese per il fatto di aver messo in evidenza molte manchevolezze, una per tutte la totale assenza di normative per la tutela della informazione. Consideriamo che i nostri, emigrando, hanno lasciato molti posti a tavola, riattato molti Paesi, concorso alla rivalutazione della Lira, e coperto molti buchi!
Nel mentre, dal mese di luglio ’82, fummo invitati a dotare un neoperiodico, CAPIT, di un inserto che trattasse d’emigrazione. Sei mesi di prova fino alla fine dell’anno ’82, tanto da indicarci la strada. A Gennaio, infatti, iniziammo la pratica per la registrazione dell’attuale testata ABRUZZO NEL MONDO che non tardò a tornare indietro con il num.2 di registrazione sul Registro della Stampa presso il Tribunale, dell’anno 1983. E’ per questo motivo che si diffida ogni imitazione e si invita l’Ufficio stesso del Tribunale a vigilare contro ogni ulteriore registrazione di analoga TESTATA, come previsto dalle norme della L.63/63. Primo direttore responsabile: Alfonso Di Russo.
LA COSA NON PARVE VERA. Le attestazioni di consenso non tardarono a venire e noi sulle ali dell’entusiasmo seguitammo le manifestazioni estive con canti inediti della montagna, estemporanea di pittura, della fotografia, mentre gli aerei sorvolavano la Valle dell’Alento all’hotel Mammarosa.
Firmando la costituzione dell’Associazione degli abruzzesi nel mondo, il 27/08/85